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Riduzione progressiva sull’uso dei gas HFC
Lo scorso ottobre, 150 paesi del mondo hanno siglato un accordo mirato a ridurre l’utilizzo degli idrofluorocarburi. Un’intesa dalla portata storica, che avrà un forte impatto sull’industria del condizionamento d’aria.
I potenziali effetti degli idrofluorocarburi
Dopo una settimana di riunioni e colloqui in Rwanda, i leader di 150 nazioni hanno scelto di impegnarsi nella lotta contro il riscaldamento globale, firmando un accordo mirato a ridurre l’utilizzo degli idrofluorocarburi (anche detti gas HFC).
Si tratta di gas comunemente impiegati in sistemi di refrigerazione, spray e condizionatori d’aria. Non sono inquinanti, ma se maneggiati impropriamente e dispersi nell’atmosfera vanno a contribuire al riscaldamento globale.
Aggiornamento al protocollo di Montreal
L’intesa, voluta fortemente dall’Onu, sancisce la progressiva riduzione dell’utilizzo dei gas HFC. Per primi i paesi più industrializzati, tra cui l’Italia, che hanno promesso di cominciare a ridurre l’uso degli HFC a partire dal 2019. Seguiranno la Cina e circa 100 paesi in via di sviluppo i quali cominceranno a ridurne l’uso a partire dal 2024. Ulteriore rinvio concesso a India e Pakistan, paesi che avranno tempo fino al 2028 per cominciare a ridurre le emissioni. L’impatto sarà più limitato sui paesi dell’Unione Europea che hanno già adottato una politica di riduzione dei gas HFC sin dal 2011.
L’accordo è un’evoluzione del Protocollo di Montreal, creato nel 1987.
John Kerry, segretario di stato americano, ha definito l’accordo “monumentale”, dichiarando:
“Ci darà l’opportunità di ridurre l’innalzamento della temperatura del pianeta di mezzo grado centigrado”.
Soddisfatto anche Erik Solheim, direttore esecutivo dell’Unep (Nazioni Unite per l’Ambiente), che ha così commentato:
“L’anno scorso a Parigi si era promesso di mantenere il mondo sicuro dagli effetti peggiori del cambiamento climatico. Oggi portiamo a compimento questa promessa. È il più grande contributo che possiamo dare al mondo”.
Nuove norme per i gas refrigeranti
L’accordo avrà ripercussioni anche sul mercato dei condizionatori d’aria. Molti produttori stanno già iniziando ad aggiornare le loro miscele, sostituendo quelle soggette a progressiva riduzione con altri gas a più basso impatto potenziale sul riscaldamento globale (ne è un esempio il gas R32, che in molti modelli sta sostituendo il R410A).